Quanta abbondanza. Questo secondo numero di Turnèl, cioè Turnèl #1, giacché il primo era Turnèl #0, ospita ben quattro racconti, ovvero uno in più di quelli che ospitava il primo numero di Turnèl, cioè Turnèl #0.
Quattro testi inviati alla redazione di Bomarscé in occasione della call a tema L’imprevisto. E forse questo incremento non è un caso, in quanto Turnèl #1 aggiunge proprio un racconto all’edizione precedente, cioè la prima edizione, che era Turnèl #0. Con questo non si vuol dire che il prossimo numero di Turnèl, cioè il terzo, ovvero Turnèl #2, ospiterà per forza cinque racconti: non funziona così. L’avevate capito? Siamo stati abbastanza chiari?
I testi ci sono piaciuti, ci hanno affascinati ed è proprio il fascino che probabilmente li accomuna: un fascino languido, amaro, ironico, un po’ lirico.
Eccoli:
1 – Il vaso, di Valentina Confuorto, è una favola e una poesia, c’è la magia, come nelle poesie e nelle favole.
2 – Il rasoio di Occam, di Daniele Israelachvili, è un botta e risposta, una partitura brillante, una bella citazione di un genere classico.
3 – Picasso Morto, di Valeria Micale, è un racconto di una vita sbiadita, anzi mai colorata, di un personaggio costruito benissimo, in poche pagine, con grande precisione.
4 – Amore di mandorla, di Miriam Carcione, ha una certa insistenza sul concetto di mandorla, un po’ di mistero, il ricordo di un passato recente, una specie di storia d’amore.
Avete notato quante ripetizioni ci sono in questa presentazione?
Buona lettura.